venerdì 20 novembre 2009

Richiesta di rimborso canone di depurazione


In questi giorni stanno pervenendo ai cittadini che hanno chiesto il rimborso del canone di depurazione indebitamente pagato le lettere interlocutorie e informative da parte degli Uffici del Comune, con le quali si informano i contribuenti dell'avvenuta presa in carico, e quindi della relativa istruttoria, dell'istanza di rimborso per la tassa o canone del depuratore, non dovuto.
Queste lettere puntualizzano alcune cose:
1. Dal 1/1/2008 la competenza è stata demandata ad "Acqua Novara VCO", la quale ha informato che rimborserà automaticamente gli importi ad essa versati dal 16/10/2008. Questo significa che Acqua Novara Vco riconosce che a Carpignano (o in gran parte del paese) il depuratore non esiste, altrimenti non rimborserebbe. Non si capisce però perchè rimborserà solo dal 16/10/2008. Deve rimborsare dall'1/1/2008!
2. Per l'effettuazione dei rimborsi bisogna aspettare il decreto che fissi i criteri e i parametri di attuazione. Nonostante il decorso del termine del 1° Maggio 2009 né il Comitato né il Ministero dell’Ambiente hanno dato seguito alla legge. In mancanza gli stessi Ato non hanno potuto effettuare la quantificazione delle somme dovute entro i 120 giorni previsti ovvero entro il 1° Luglio 2009. Pertanto, in attesa dei provvedimenti del Co.vi.ri e del Ministero dell’Ambiente (destinati alla sola quantificazione), gli utenti conservano il pieno diritto a vedersi restituire gli importi per la depurazione versati e non dovuti dal 02.10.2000, essendo la prescrizione decennale (come chiarito in numerose decisioni della Corte dei Conti) e possono pertanto continuare a inoltrare le istanze attraverso il modulo predisposto.
3. Dalle somme rimborsabili da parte del Comune di Carpignano Sesia (relative al periodo ante 1/1/2008) vedranno dedotti gli oneri derivanti dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate per le opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione. E qui si fa implicito riferimento al fitodepuratore realizzato negli anni scorsi (che serve un numero marginale di cittadini e quindi questa affermazione può valere solo per questo numero marginale di cittadini - zona sud-est del paese - che potrebbero non avere diritto all'esenzione dal canone o al rimborso, ma questo già si sapeva. Gli altri, come ha già riconosciuto Acqua Novara Vco, avranno diritto a tutto quanto richiesto, allo stato attuale delle cose, in quanto non serviti da depuratore).
Le richieste inviate, come da nostro consiglio al gestore e al Comune coprono tutto il periodo. Con le lettere si sono interrotti i termini di prescrizione. Aspettiamo il seguito.
Chi non ha ancora inviato la richiesta di rimborso può procedere, richiedendo il modulo.

18 commenti:

Anonymous ha detto...

Don Chisciotte
rodari
O caro Don Chisciotte, o Cavaliere
dalla Triste Figura
girasti il mondo in cerca d'avventura,
con Ronzinante e Sancio il tuo scudiere,
pronto a combattere senza paura
per ogni causa pura.
Maghi e stregoni ti facevano guerra,
e le pale incantate dei mulini
ti gettavano a terra;
ma tu, con le ossa rotte,
nobile Don Chisciotte,
in sella rimontavi e, lancia in resta,
tornavi a farti rompere la testa.
In cuore abbiamo tutti un Cavaliere
pieno di coraggio,
pronto a rimettersi sempre in viaggio,
e uno scudiero sonnolento,
che ha paura dei mulini a vento...
Ma se la causa è giusta, fammi un segno,
perché
- magari con una spada di legno -
andiamo, Don Chisciotte, io son con te.
----------------------------------------
Non ci sono più i cavalieri di una volta ora sono personaggi abbominevoli
c&b

Anonymous ha detto...

la fattoria degli animali, di George Orwel

Vi si racconta come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo aver cacciato il proprietario, tentino di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza.
Due sono i capi della rivolta : Napoleon, un grosso maiale che ha grandi capacità oratorie, e Palla di Neve, della stessa schiatta, che è soprattutto un tecnico e un organizzatore.
Una lotta accanita per il potere finisce per dividerli, tanto che Palla di Neve è costretto a fuggire . Gli slogan del regime a poco a poco mutano, l’antico inno è vietato e in vece sua si canta un nuovo inno a Napoleon, finche un bel giorno, i vecchi maiali cioè i capipopolo, si mostrano alle bestie esterefatte, ritti su due zampe : ormai tra loro e gli uomini non c’è più differenza. L’acuta satira orwelliana verso un certo tipo di populismo , che ha avuto in Berlusconi la sua esemplificazione più clamorosa, è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a una energia stilistica che pongono La fattoria degli animali sulla linea della grande tradizione libellistica inglese del ‘ 700.

Nella parodia orwelliana, gli animali di una fattoria languono in una miserabile e amara esistenza di sfruttamento, di maltrattamenti e di umiliazione sotto la sferza di un padrone brutale e avido.
Finalmente gli animali, esasperati, si ribellano e combattono affinché la fattoria si trasformi in una società giusta.

ma pensiamo di farcela o diventeremo tutti dei bei salumi ? c&b

Anonymous ha detto...

mamma

Dolcissimo favo sei stata per me

sulle mie labbra

per sempre, il sapore del miele.

Anonymous ha detto...

Nell'imminenza dei quarant'anni

Il pensiero m'insegue in questo borgo
cupo ove corre un vento d'altipiano
e il tuffo del rondone taglia il filo
sottile in lontananza dei monti.

Sono tra poco quarant'anni d'ansia,
d'uggia, d'ilarità improvvise, rapide
com'è rapida a marzo la ventata
che sparge luce e pioggia, son gli indugi,
lo strappo a mani tese dai miei cari,
dai miei luoghi, abitudini di anni
rotte a un tratto che devo ora comprendere.
L'albero di dolore scuote i rami...

Si sollevano gli anni alle mie spalle
a sciami. Non fu vano, è questa l'opera
che si compie ciascuno e tutti insieme
i vivi i morti, penetrare il mondo
opaco lungo vie chiare e cunicoli
fitti d'incontri effimeri e di perdite
o d'amore in amore o in uno solo
di padre in figlio fino a che sia limpido.

E detto questo posso incamminarmi
spedito tra l'eterna compresenza
del tutto nella vita nella morte,
sparire nella polvere o nel fuoco
se il fuoco oltre la fiamma dura ancora.

una poesia di luzi per riportare in alto la visione di una umanità che ha toccato il fondo, almeno spero.

Anonymous ha detto...

un'analisi della poesia di Mario Luzi
"nell'imminenza dei mie 40 anni"

questa poesia di Mario Luzi rispecchia un periodo fondamentale della sua vita. Il titolo è esplicito, è una parola-chiave del componimento; esso è composto da quattro strofe e ognuna ha uno sviluppo differente così da formare una piccola storia, che si conclude nell'ultima strofa con le speranze del poeta. I versi sono endecasillabi sciolti, cioè non legati da uno schema rimico, sono presenti diverse figure retoriche , fin dai primi versi. Fra il secondo e il terzo verso è presente un enjambement volto ad evidenziare l'amino cupo del poeta. La stessa funzione ha l'enjambement tra il terzo e il quarto verso che evidenzia l' aggettivo “sottile” sempre riferito allo stato d'amino del poeta e cioè fragile. Nella seconda strofa l' autore fa un resoconto della sua vita, spiegando che i suoi quarant'anni non stati molto tranquilli sono pieni di ansie e preoccupazioni e tramite una metafora lì paragona alla rapidità del vento di marzo che prima porta la pioggia e subito dopo la luce, il sereno, per indicare come la sua vita sia stata travagliata da dolori e felicità. Nei dolori include la perdita improvvisa dei suoi parenti o comunque persone a lui care. Nel dodicesimo verso è presente un' altra metafora, il paragone tra l'albero e la sua vita, che porta i rami, tutti i problemi della sua vita a sciami cioè a grandi blocchi. I versi successivi sono ricchi di concetti articolati che vogliono unire la volontà (percorso) sia dei vivi che dei morti di entrare in un mondo a volte cupo e triste a volte sereno, che rappresenta i momenti della vita e i momenti della perdita di qualcuno per te importante, sia la fine di un amore o la morte di un padre che procura un dolore immenso al figlio. La quarta strofa fa da conclusone al componimento e il poeta vi esprime le sue speranze per una morte serena, sperando nella presenza( eterna compresenza) di una figura spirituale sia durante la vita sia nella morte. Molto intensa la metafora del ventiquattresimo verso dove dichiara di voler sparire anke nel fuoco forse per indicare un luogo di transizione quale il purgatorio a patto che ci sia una fiamma, una guida per la sua anima.

Anonymous ha detto...

una canzone di guccini adatta al momento politico che abbiamo l'avventura e la sciagura di vivere:


Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano

potrebbe essere un mio testo infatti lo condivido appieno, c&b

Anonymous ha detto...

questi commenti andrebbero inquadrati in un link apposito dove si discute di politica filosofia religione , mi sembrava di averli messi sotto il rodari boh! emmh cosa ne dici michele potrebbe essere interessante la cosa ci starebbe anche la poesia , poesia che potrebbe essere in qualche modo da veicolo di idee e quindi di elevazione dal piombo che ci opprime , dai organizza penso che il blog potrebbe diventare piuì "attivo" ciao da C&B

Anonymous ha detto...

Alzo lo sguardo al cielo , ecco la luna un astro argenteo che ha sicuramente una missione sicura, ma siamo noi in grado di comprenderla?
in questo momento mi soccorre un certo Leopardi , Lei e' la fuori da sempre, ma non la "notiamo" forse bisogna vivere tra le farfalle notturne per accorgesene, leopardi evidentemente aveva sviluppato delle ali eteree che lo trasportavano dove noi umani del duemila non sappiamo arrivare , di seguito vi lancio una delle sue poesie piu' belle con un lungo titolo , non poteva essere diversamente perche' in essa vi e' l'irraggiungibile e l'innefabile , mi spiace di una cosa non riusciro' mai metterla a memoria , ma forse un'opera cosi' profonda non puo' che restare nel profondo del subconscio , impossibile dunque "digerirla" a livello "periferico" c&b.

Anonymous ha detto...

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E' la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E' lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi

Anonymous ha detto...

Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.

Anonymous ha detto...

la poesia e' lunga e non la prendeva ho dovuto farlo in due spezzoni , o sono imbranato? emmmh e' un dilemma !

Anonymous ha detto...

potremmo fare una gara di poesia intrablog che ne dici michele ? si potrebbe trattare un argomento al mese , non so per esempio una volta la musica e il suo significato, un altra volta i colori , l'universo, e mille altre cose , altrimenti ( parlo per me ahahaha) mi rimane il chiodo fisso del nano di arcore e mi viene l'ulcera ahahahah ciao -c&b-

Anonymous ha detto...

Ecco, non parlo del nano direttamente, lo spunto me lo da il "calderaio" senza offesa per i...... questo signore robusto di costituzione ma non altrettanto di intelletto mi sarebbe piaciuto vederlo nella parte in un film di Fellini. chissà, il grande Federico sicuramente gli avrebbe messo una clava sulle spalle e il resto ve lo lascio immaginare a voi. questo ci-trullo con il fazzoletto verde che si sposa piu' di una volta ( rito celtico sul po ahahah)pretende di brandire il crocifisso a mo di clava arma classica dei selvaggi primitivi , non si rende conto questo simul-acro di uomo che il Cristo e' di tutti specialmente degli ultimi , gli ultimi dei quali Lui ha volutamente preso la parte , volere "salvare il Crocifisso" senza portarne anche le sue conseguenze significa usarlo ipocritamente e falsamente , con questi personaggi Lui il mite e' stato di una durezza inaudita,certo i problemi di integrazione esistono ma non si puo' certo usare il vangelo e Cristo per arginarli, compito dei cristiani e quindi della chiesa e' quello di tenere la barra dritta ed essere credibili fino in fondo , se occorre fino al martirio , cesare faccia la sua parte si lasci a DIO quel che e' di DIO , ataccare una persona mite come Tettamanzi bisogna proprio essere dei primitivi con le sinapsi numerate, e i leghisti sembrano eccellere in questo , speriamo che cambi e in meglio perchè peggio di così penso proprio non si possa andare
-c&b-

Anonymous ha detto...

Cavoli ieri era l'otto dicembre?
un giorno terribile nei miei ricordi e sempre temuto, forse Maria comincia tenermi sotto il suo scialle ahahahah che bello , ma tanto voi non ci credete a queste cose , già ma allora perche' l'ho scritto ? forse per me visto che nessuno me lo dice.c&b

Anonymous ha detto...

"Chi è capace di vedere l'intero è filosofo, chi no, no - Platone -

hum! c&b

Anonymous ha detto...

chi è veramente "libero"?
Ne ho un'idea ma non ve la dico ,
aspetto prima la vostra!
c&b

Anonymous ha detto...

Un saggio disse ai suoi discepoli:
"spiegate questo mio gesto!" e gettò a terra il suo bastone.
Quelli andarono e tornarono da lui con mille spiegazioni,
ma nessuno lo accontentò.
I discepoli perplessi gli chiesero quale fosse allora la vera interpretazione:
il saggio prese il suo bastone e di nuovo lo gettò a terra.-------------------

leggendo questo aforisma mi balza alla mente la nostra situazione italiana , in 15 anni "il saggio" ha buttato 4 volte il bastone ma sembra che ancora non lo abbiamo capito ..........

Anonymous ha detto...

Una risposta non esiste solo quando non è possibile formulare la domanda.
ergo- DIO esiste ne ho le prove ma non ve lo do!