martedì 6 ottobre 2009

CONSIGLIO DELL'UNIONE BASSA SESIA DEL 30/9/2009

Terzo Consiglio.
Presenti 11 consiglieri più il presidente (Bonenti Giacomo) oltre al dott. Brera e alla dr.ssa Dessilani.
CONSIGLIO DELL’UNIONE DEL 30/9/2009
1. Equilibri di Bilancio
Vengono evidenziate alcune voci che hanno subito variazioni rispetto alla previsione, il tutto corredato da una tabella esplicativa.
Tra queste voci indichiamo: personale (suddiviso tra i vari servizi) variazione in aumento di 14.300 euro (pareggia con entrate); l’avanzo di amministrazione del 2008 è pari a 49.000,00 euro di cui 11 vincolati e 38 liberi. La maggior parte degli stanziamenti di bilancio è destinata all’amministrazione generale (69% degli stanziamenti) e alle funzioni di polizia locale(16%), in minor misura istruzione pubblica (4,4%), viabilità e trasporti (5,3%) e territorio e ambiente (4,8%).
523.000,00 euro di entrate ancora da accertare, le spese sono quasi tutte impegnate (1091 su 1278).
2. Questione Telecom di cui si è già parlato in un precedente Consiglio: è stata richiesta una perizia del Tribunale sugli impianti.
3. Rappresentatività all’interno del Consiglio dell’Unione
Durante il Consiglio Comunale di Carpignano si è pervenuti ad una mozione approvata all’unanimità relativa alla rappresentatività di Carpignano, inferiore al dovuto. Ci vuole una rappresentanza più vicina alla realtà del Consiglio Comunale. I due membri di Mandello, uscito dall’Unione, potrebbero essere attribuiti a Carpignano, non sufficientemente rappresentato (3 consiglieri+il sindaco; per es. Casaleggio-900 abitanti ha 2 consiglieri+il sindaco). Carpignano rappresenta il 50% della popolazione dell’Unione e teoricamente avrebbe diritto a 8 consiglieri. Se ne chiedono solo 5 (2 in più di quelli a cui ha attualmente diritto). Il tutto è nato da una richiesta delle minoranze di Carpignano che reclamano una maggiore rappresentatività (come richiesto dalla legge e dallo statuto dell’Unione). Fin qui la mozione del Consigliere Rinaldi.
Si apre il dibattito. Si dice che la questione dovrebbe essere discussa in termini di equilibri all’interno del consiglio comunale. Altro era il discorso della rappresentatività delle minoranze. Il sindaco di Casaleggio dice che Casaleggio è il secondo Comune e quindi vuole un consigliere in più. Il sindaco di Sillavengo sostiene che non bisogna coprire i posti lasciati vacanti da Mandello, perché se entrerà qualcun altro nell’Unione si porrà di nuovo un problema di posti in Consiglio. Il sindaco di Landiona sottolinea che è cambiato lo scenario; il problema che si pone è politico e va discusso in sede politica per vedere se c’è la disponibilità ad affrontarlo diversamente. Lui è disponibile a fare una riflessione per creare una situazione di governabilità più positiva uscendo dalla sofferenza che c’è nel Comune di Carpignano. A questo punto la discussione si perde mischiando rappresentatività delle minoranze e rappresentanza di Carpignano ed emerge chiaramente che Casaleggio e Sillavengo sono contrari ad aumentare il numero di consiglieri di Carpignano, Landiona sembra favorevole, Castellazzo non si esprime.
La seduta viene sospesa. Durante la sospensione viene data la parola al consigliere di Carpignano Michele Pescio, il quale cerca di separare i due aspetti. 1 La rappresentanza di Carpignano (che dovrebbe essere più nutrita in relazione al peso che il paese ha nell’Unione). In sede di costituzione della stessa, per permettere a tutte le forze dei vari paesi di essere rappresentate, Carpignano ha rinunciato alla rappresentanza numerica che gli competeva; nel nuovo scenario (1 comune in meno) la cosa può essere ridiscussa (facciamo presente che ora i consiglieri sono stati ridotti a 14 dai 16 precedenti). Su questo può deliberare l’Unione e per questa ragione è questa e non altra la mozione portata da Carpignano. 2 Altra questione, non meno rilevante è quella della tutela delle minoranze, che è un diritto stabilito dalla legge e non di materia di competenza di un organo collegiale. (Vengono richiamati i principi stabiliti nelle nostre lettere del 27/6 e 14/7 che si allegano per completezza).
Si riapre il consiglio. Il sindaco di Casaleggio si irrigidisce ulteriormente ed annuncia, a fronte di altri che sembrano manifestare un parere positivo, voto contrario dicendo che per le variazioni di Statuto ci vuole la ratifica in sede di Consiglio Comunale e lui lo porterà al suo con parere negativo. Il sindaco di Castellazzo dice che abbiamo un numero massimo di 16 consiglieri e all’interno di questo bisogna esprimere un certo numero di Comuni. Non ha pregiudiziali, ma vuole capire se ci sono altre minoranze. Sillavengo dice che l’istanza è da respingere perché non è il modo di affrontare il problema delle minoranze. Cristiana Valmacco-consigliere di minoranza di Landiona, favorevole-rivedere il discorso Statuto. Il sindaco di Casaleggio vuole sindacare su quello che è stato fatto nel Consiglio di Carpignano e il Presidente risponde che non è la sede per entrare nel merito di questo; gli viene detto che Carpignano ha già avuto molto (Presidente, sede dell’Unione…), lui si dice disposto a dare le dimissioni da Presidente se vengono dati, come di diritto 8 consiglieri a Carpignano; la discussione degenera fino a far temere al Presidente che si voglia sciogliere l’Unione (timore secondo noi esagerato nel contesto ndr).
Il segretario dice che è necessario che qualcuno proponga di rivedere lo Statuto per procedere a votazione, in caso contrario si potrà concludere senza votazione. Il sindaco di Landiona ripropone la sua tesi: verificare se esiste percorribilità politica. Conclude il Presidente decidendo di non decidere: ‘’parliamone, facciamo una riflessione e poi ridiscuteremo…’’. Niente di nuovo sotto il sole.

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