Dopo quasi tutti
i Comuni vicini, finalmente anche il nostro ha preso posizione. E’
stato necessario ricorrere alla Consultazione Popolare per
costringere questa maggioranza ad opporsi al progetto
Eni-Petroceltic. Di fronte alla schiacciante vittoria dei NO, non
sono rimasti più alibi e, al cospetto di una popolazione
stradeterminata e un Consiglio Comunale a maggioranza contro i pozzi,
con defezioni all’interno della stessa maggioranza, il sindaco e la
giunta hanno dovuto, obtorto collo, schierarsi per il no, per non
rischiare di trovarsi in minoranza. Si è così avuta l’unanimità,
ma siamo ben consci che non si tratta di un voto deciso, non ci
illudiamo che abbiano cambiato idea o di avere trovato dei nuovi
alleati. E’ evidentemente una posizione politica di convenienza,
vista la piega che hanno preso gli eventi. Basta vedere le
dichiarazioni del sindaco che precedono il voto per capire che questo
è stato strappato a denti stretti: ad un certo punto si è perfino
lasciato scappare che, secondo lui, il 51% approvava l’operato
dell’amministrazione (evidenziando quindi che l’amministrazione
si trovava in contrapposizione con il fronte dei no).
Tutto ciò non sminuisce, ma esalta il
lavoro del Comitato Dnt e dei cittadini che hanno saputo costringere
chi era così reticente che più reticente non si può a schierarsi
dalla nostra parte.
Un voto in più alla Conferenza dei
Servizi: tra i paesi del circondario a non essersi schierati
esplicitamente contro i pozzi rimane solo Sillavengo e, al momento,
Lenta (Landiona non fa parte della Conferenza dei Servizi).
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