lunedì 6 giugno 2011

4 SI' PER 4 REFERENDUM

METTI UNA CROCE SUL SI, PENSA AL FUTURO



Privatizzazione acqua
Vota sì: chi è contrario alla privatizzazione dei servizi di fornitura dell'acqua. Per chi vota no l'acqua era e resta un bene pubblico, cambia solo la gestione

REFERENDUM 1 - Scheda di colore rosso. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. In pratica si chiede l'abolizione della privatizzazione dei servizi pubblici, tra cui quelli idrici, che resterebbero quindi in mano pubblica.



Tariffe servizio idrico
Chi vota sì: vuole abrogare la norma che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa. Chi vota no teme che il servizio resti inefficiente

REFERENDUM 2 - Scheda di colore giallo. Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In pratica si impedisce di fare profitti sull'acqua. Si chiede infatti l'abolizione della norma che prevede la sicurezza dei guadagni da parte delle società private alle quali sono stati affidati i servizi idrici, quindi la possibilità di aumentare le tariffe. Il gestore privato con la legge in vigore può caricare sulla bolletta fino al 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a un miglioramento qualitativo del servizio.



Nucleare
Chi vota sì: impedisce che possano essere progettate in futuro nuove centrali nucleari in Italia. Chi vota no: vuole mantenere l'attuale legge e avere nuove centrali

REFERENDUM 3 - Scheda di colore grigio. Riguarda le nuove centrali per l'energia nucleare. Dopo la decisione della Suprema Corte, il testo del quesito dovrà essere riformulato.




Legittimo impedimento
Vota sì: chi crede che il premier o i ministri non possano anteporre l'esercizio delle loro funzioni alle esigenze di giustizia. Per chi vota no la legge è già  adeguata

REFERENDUM 4 - Scheda di colore verde. Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. La Corte Costituzione aveva già parzialmente

si vota domenica 12 e lunedì 13 giugno

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