martedì 27 aprile 2010

1° Maggio festa del lavoro?


«È il Primo maggio, tutti al lavoro!»
Quella che fino a ieri sarebbe passata come una provocazione, oggi diventa un invito a cui, complice la crisi, è difficile dire No.
A violare la sacra festa dei lavoratori è sempre più spesso il mondo del commercio. Si allunga, anno dopo anno, l’elenco dei comuni che autorizzano i negozi a tenere aperto il Primo Maggio. E anche nel mondo della piccola impresa il Natale laico dei dipendenti non è più un tabù.
Viviamo tempi che possiamo, purtroppo, definire non particolarmente facili, anzi, certamente difficili.
La crisi economica non ha ancora prodotto tutti i suoi effetti negativi sul piano dell'occupazione.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi verranno a scadenza diverse situazioni di cassa integrazione straordinaria, che produrranno il negativo effetto di una riduzione del numero degli occupati e di un conseguente aumento della disoccupazione.
A questo proposito va precisato che i dati comunicati dall'INPS di Novara ci dicono che nei primi otto mesi del 2009 le ore di cassa integrazione autorizzate sono triplicate rispetto al numero di ore autorizzate nello stesso periodo dell'anno precedente: da 2 milioni, 949 mila e 824 ore del 2008 si è passati a 6 milioni, 765 mila e 998 ore del 2009.

Questa vuole essere semplicemente una piccola riflessione sul Primo Maggio, festa del lavoro, vista da un operaio da due anni collocato in mobilità dopo 38 anni di lavoro. E mi devo considerare fortunato, visto la mia vicinanza con la pensione, a differenza di tanti nostri giovani che nel mondo del lavoro ci entrano da precari e purtroppo ci rimangono per anni.
Una volta era diverso. A noi bastavano otto giorni di prova per poter programmare il nostro futuro…
Nonostante tutto l’invito che faccio è di festeggiare comunque il Primo Maggio.
Se possibile con i vostri amici, in allegria, e indubbiamente senza lavorare troppo!

Viva il 1°Maggio festa di tutti i lavoratori.

Giuliano

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non e' solo il primo maggio ad essere violato , anche se e' una festa laica e non sacra , ormai la religione del consumo ad oltranza ha preso il sopravvento, tutto e' stato relativizzato , se le persone in quanto tali non sono loro ad essere sacre, qualunque festa non e' piu' sacra , si e' perso quello che una volta era il rispetto dell'individuo, l'egoismo incarnato nel leghismo beota ormai da il la' alla storia umana , una storia destinata a finire tragicamente.